Il periodo Neo-costruttivista

(1969-1976)

 

Biografia

Commenti critici

Il periodo figurativo

 

Dipinti a smalto

Il periodo esistenzialista

Mostre

Un saggio di scrittura

Credits

 

 

Presentazione alla Mostra Personale  presso il Centro Culturale d’Arte Contemporanea

 

Bergamo 1974

 

 

 

 

 

Con la maggior parte delle opere che presento in questa personale ricerco una forma espressiva che sia coerente alle nuove ricerche ed esigenze che si profilano in una società in continuo progresso tecnico scientifico ed in continua contraddizione. Dando per scontato la grande ricerca di Cézanne che apre la via a tutta l’arte moderna, i miei studi hanno come base le ricerche operate da Mondrian, e Klee, nell’ambito del Bauhaus.

 

Dalla sintesi di paesaggi schematizzandoli in piani orizzontali e verticali arrivo al culmine della mia ricerca nello studio del modulo come mezzo di sintesi e di razionalizzazione dell’oggetto. Creo così opere nelle quali l’importante non è l’oggetto in sé stesso, ma tutta l’opera in generale dove lo spazio non è più amorfo ma è uno spazio vivente, dinamico, proprio perché giustificato e controllato razionalmente.

 

Quindi a questo punto, l’oggetto in sé stesso sparisce, ma unito e coerente fa parte di tutto lo spazio visivo. I miei studi vertono quindi su concetti visivi, strutturali, visti in una composizione di sintesi dove naturalmente il modulo ha la parte principale.

 

L’effetto visivo si basa sull’accentuazione graduata della linea, sulla sua crescita e moltiplicazione. La rappresentazione grafica del fenomeno della crescita è ottenuta tramite l’accrescimento della linea; tale accrescimento è dato dalla moltiplicazione dell’elemento in modo costante, con accentuazione ritmico graduata.

In questo modo ottengo una progressione armonizzata di una dimensione di movimento il quale può essere uniforme o irregolare, cioè progressivo. La progressione dà luogo sempre a fenomeni spaziali, regolati da movimenti di dilatazione e ispessimento del mezzo chiaroscurale, con movimento graduale di ampliamento o riduzione della superficie.

 

Tali fenomeni hanno come elemento costante di ripetizione il ritmo. La ricerca visiva si collega e si integra con la formazione strutturale dello spazio. Partendo dai più primitivi ritmi strutturali, che trovano espressione numerica nell’addizione di semplice unità, arrivo ad un grado più elevato di una nuova struttura che ha come mezzi rappresentativi la quantità (segmento semplice e segmento doppio)e la qualità (pesi di chiaroscuro).

 

Ciò conduce ad una rappresentazione esprimibile in due dimensioni, la cui sintesi dà origine ad una organizzazione che ha per immagine la scacchiera. Su di essa rilevo una forma di strutturazione basata sulla scomposizione delle parti chiare e scure che portano infatti ad un’articolazione in unità quadrate composte di quattro parti. Sopra questa base strutturale intervengo con elementi tridimensionali modulati e colorati sovrapponendo a schemi altri schemi di equilibrio e ritmo costante.

 

Anche in questo caso si viene ad avere uno spazio costruito e controllato razionalmente, quindi il discorso finale sulla mia attività rimane coerente ad un unico obiettivo: esperienza e traduzione formale del mondo a livello di coscienza.

 

Ciò vuol dire che in una società così fatta non c’è posto per domini e sottomissioni, ma la razionalità dovrebbe essere l’ordinatrice del caos e la portatrice della “Ragione”, attraverso la quale ottenere anche in pratica e non solo a livello formale, equilibrio di forze sociali.  

 

 

 

 

 

Scenografia

de' "Il Castello"

di Franz Kafka

 

 

 
     

 

 

 

 

 

 

Barca a vela - 1972

misura cm. 68 x 48

 

 

 

 

 

 
 

Struttra dinamica ad incastri - 1971

misura cm. 50 x 30 x 40 h

 
 

 

 

 

 

 

 

 

Gli dei della Ragione - 1972

misura cm. 100 x 70

 

 

 

 

 

Composizione modulare - 1974

misura cm. 54 x 44

 

 

 

 

 

 

 
 

Ritmi su x e y - 1976

misura cm. 70 x 70

 
     

 


 

 

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