Presentazione alla Mostra
Personale presso il Centro Culturale d’Arte Contemporanea
Bergamo 1974
Con la maggior parte delle
opere che presento in questa personale ricerco una forma
espressiva che sia coerente alle nuove ricerche ed esigenze che
si profilano in una società in continuo progresso tecnico
scientifico ed in continua contraddizione. Dando per scontato la grande
ricerca di Cézanne che apre la via a tutta l’arte moderna, i
miei studi hanno come base le ricerche operate da Mondrian, e
Klee, nell’ambito del Bauhaus.
Dalla sintesi di paesaggi
schematizzandoli in piani orizzontali e verticali arrivo al
culmine della mia ricerca nello studio del modulo come mezzo di
sintesi e di razionalizzazione dell’oggetto. Creo così opere
nelle quali l’importante non è l’oggetto in sé stesso, ma tutta
l’opera in generale dove lo spazio non è più amorfo ma è uno
spazio vivente, dinamico, proprio perché giustificato e
controllato razionalmente.
Quindi a questo punto, l’oggetto in
sé stesso sparisce, ma unito e coerente fa parte di tutto lo
spazio visivo. I miei studi vertono quindi su
concetti visivi, strutturali, visti in una composizione di
sintesi dove naturalmente il modulo ha la parte principale.
L’effetto visivo si basa
sull’accentuazione graduata della linea, sulla sua crescita e
moltiplicazione. La rappresentazione grafica del fenomeno della
crescita è ottenuta tramite l’accrescimento della linea; tale
accrescimento è dato dalla moltiplicazione dell’elemento in modo
costante, con accentuazione ritmico graduata. |
In questo modo ottengo una
progressione armonizzata di una dimensione di movimento il quale
può essere uniforme o irregolare, cioè progressivo. La
progressione dà luogo sempre a fenomeni spaziali, regolati da
movimenti di dilatazione e ispessimento del mezzo chiaroscurale,
con movimento graduale di ampliamento o riduzione della
superficie.
Tali fenomeni hanno come elemento costante di ripetizione il ritmo. La ricerca
visiva si collega e si integra con la formazione strutturale
dello spazio. Partendo dai più primitivi
ritmi strutturali, che trovano espressione numerica
nell’addizione di semplice unità, arrivo ad un grado più elevato di una nuova struttura che ha
come mezzi rappresentativi la quantità (segmento semplice e
segmento doppio)e la qualità (pesi di chiaroscuro).
Ciò conduce ad una
rappresentazione esprimibile in due dimensioni, la cui sintesi
dà origine ad una organizzazione che ha per immagine la
scacchiera. Su di essa rilevo una forma di strutturazione basata
sulla scomposizione delle
parti chiare e scure che portano infatti ad un’articolazione in
unità quadrate composte di quattro parti. Sopra questa base
strutturale intervengo con elementi tridimensionali modulati e
colorati sovrapponendo a schemi altri schemi di equilibrio e
ritmo costante.
Anche in questo caso si viene
ad avere uno spazio costruito e controllato razionalmente,
quindi il discorso finale sulla mia attività rimane coerente ad un unico
obiettivo: esperienza e traduzione formale
del mondo a livello di coscienza.
Ciò vuol dire che in una
società così fatta non c’è posto per domini e sottomissioni, ma
la razionalità dovrebbe essere l’ordinatrice del caos e la
portatrice della “Ragione”, attraverso la quale ottenere anche
in pratica e non solo a livello formale, equilibrio di forze
sociali. |