Una pagina del volume: "Immaginando
per sempre il Tuo dolce viso" |
Osservando le
immagini, sempre uguali quanto diverse, proposte dall'artista in
questa pubblicazione, mi sovvengono i versi di una poesia di
Duparc "nell'amorosa quiete delle tue braccia" e mi attraversa
quella sensazione di amore e quiete che si prova nell'abbraccio,
nel sentirsi un tutt'uno con l'amato.
E' un discorso solitario
quello di Pediconi, un monologo doloroso, un canto maturo a un amore
giovanile, forse ideale, forse impossibile, ma comunque sfuggito
e mai perso, conservato in fondo al cuore.
Nessuno inizierebbe a scrivere o a parlare d'amore se non per
qualcuno - che esista o che non esista poco importa - e
rinunciare allo stato amoroso e allo struggente
dolore sarebbe un triste e inaccettabile esilio
dal proprio immaginario.
Sono questi i
frammenti di un discorso a una voce: a senso unico. L'amato non
parla, non esprime sensazioni - l'amore è muto, come diceva
Novalis - ma l'immagine ci restituisce un silenzioso consenso
espresso con l'abbandono nel bacio e nel tenero abbraccio.
Roland Barthes
precisava che Dis-cursus, in origine, indica il correre qua e
là, con mosse, passi ed intrighi che l'innamorato non rinuncia a
percorrere con la propria mente e questo mi sembra perfetto per
descrivere i versi che seguono.
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